Perché essere primi su Google non è sinonimo di successo del business?

Essere primi su Google, scalando posizioni sul motore di ricerca in base alle keyword più strategiche attinenti al proprio business, è il sogno di numerosi imprenditori e di webmaster che gestiscono un sito di e-commerce.

Il motivo? Beh, nell’immaginario collettivo si tende a credere erroneamente che essere primi su Google (come spiegato qui https://www.gianpaoloantonante.it/essere-primi-su-google-non-serve/) voglia dire automaticamente poter contare su un numero maggiore di contatti/visite sul proprio sito internet e, di conseguenza, ritrovarsi numeri decisamente migliori in termini di vendite e, di fatto, anche a livello di fatturato e di profitto. In realtà, però, le cose non stanno assolutamente così.

Un sito ottimizzato, anche se fatto a regola d’arte, non è la panacea di tutti i mali. Oggigiorno, vi sono tutta una serie di fattori, molto più decisivi del posizionamento sui motori di ricerca. Ad esempio, devi festeggiare con la tua fidanzata l’anniversario dell’inizio della relazione e cerchi un ristorante romantico a Milano. Digitando “ristorante romantico a Milano”, potrai visualizzare diversi risultati.

Ebbene, siccome hai tempo per fare le cose bene e per goderti una serata indimenticabile, con tutta probabilità, pur cliccando sul primo ristorante romantico a Milano che Google ti segnala, non è detto che tu lo scelga, perché vorrai vedere che tipo di menù propone, le foto della location, se è semplice da raggiungere con i mezzi pubblici, le recensioni di chi ha mangiato lì, i prezzi e molto altro ancora. Essere primo su Google, per il ristorante romantico in questione potrà voler dire anche avere più contatti. Tuttavia, se il secondo o il terzo su Google hanno un’offerta più competitiva, potranno contare su un business di certo più florido.

Stesso tipo di discorso per i lavori domestici. Ti sei trasferito da poco nel tuo nuovo appartamento a Roma e cerchi un imbianchino che tinteggi i muri. Sulla stessa falsariga di quanto detto in precedenza, andrai a cercare sulla sua pagina Facebook i suoi lavori, darai un’occhiata ai commenti rilasciati sui suoi social dai suoi clienti, sarai intenzionato a controllare la sua parcella. Il fatto che un imbianchino sia posizionato nella prima pagina di Google, se digiti “Imbianchino Roma”, può voler dire poco o nulla.

Se ci sono professionisti più abili e più economici di lui, questi ultimi la spunteranno.

Questi esempi ricordano molto da vicino i ristoranti turistici in piena estate. Alcuni sono sempre affollati, mentre altri sono costantemente vuoti. Il motivo risiede nel mix di tutta una serie di fattori, quali il menù, i prezzi, la grandezza del locale, il comfort di tavoli e sedie, l’atmosfera e via dicendo. Ecco, Google funziona grosso modo così.

Essere primi su Google paga in termini di business, in caso di interventi urgenti

Il discorso cambia radicalmente, nel momento in cui sei costretto a vedertela con un imprevisto che ti mette i bastoni tra le ruote. Nel tuo hotel a Napoli, si rompe improvvisamente il rubinetto e si registrano perdite d’acqua. Se cerchi “idraulico Napoli h24” o “idraulico Napoli pronto intervento” arrivare primi su Google fa davvero la differenza. Il motivo di fondo risiede nel fatto che il problema è così urgente che chi naviga su internet alla ricerca di informazioni utili, si pone come obiettivo primario il trovare una soluzione. Ecco il motivo per cui essere primi sul motore di ricerca per antonomasia, in questi casi può fare la differenza.

Idem, se vivi a Torino e improvvisamente avverti un forte mal di denti. Digitare su Google “Dentista urgente Torino”, il tempo di valutare i vari preventivi non c’è. Ergo, si fa di tutto per trovare il primo professionista affidabile che allevi il dolore.

Conclusioni

Essere primi su Google può dare una spinta significativa al tuo business, ma solo se sei un professionisti affidabile. Non in caso contrario. Insomma, la cosa aiuta ma non è affatto decisiva ai sensi dei tuoi affari.